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Archivio Storico

libro della civil conversazione di Stefano Guazzo

Composto dalle carte prodotte dall'Amministrazione comunale nel corso della sua storia, è suddiviso in tre sezioni scandite dalle cesure temporali dettate dall'Istruzione del Ministero dell'Interno per l'amministrazione dei Comuni del 1838:

Sezione I "Atti, registri, titoli e carte riflettenti all'era antica sino a tutto l'anno 1799"(1499 - 1801); questa sezione si compone di 454 registri e di 190 faldoni (più un'appendice di 16) per un totale di 585 unità archivistiche;
Sezione II "Atti, registri, titoli e carte riflettenti il cessato governo francese sino al 21 maggio" (1801 - 1814), sezione che raccoglie una settantina di faldoni, per un totale di circa di 450 unità archivistiche ;
Sezione III "Atti, registri, titoli e carte riflettenti l'attuale governo", sezione che comprende gli anni 1815 - 1896, per un totale di 1800 circa tra faldoni e registri.
Nell'archivio storico di un Comune non è insolito trovare, oltre ai documenti prodotti dall'amministrazione comunale durante i secoli, anche fondi aggregati e fondi familiari, che sono tra le fonti più preziose per lo studioso, e talvolta non solo per lo studioso di storia locale. 
I fondi cosiddetti aggregati sono gruppi documentari prodotti da enti, le cui attribuzioni e i cui beni sono stati ereditati da un altro ente. Tipico esempio di archivi aggregati sono gli archivi delle opere pie, divenute poi I.P.A.B, e infine passate sotto la diretta competenza delle rispettive amministrazioni comunali.
Esistono poi fondi documentari prodotti non da enti od istituzioni, ma da famiglie o individui, e che attraverso l'acquisto, la donazione, il lascito, giungono in possesso di istituzioni pubbliche - quali appunto archivi storici comunali o sezioni di Archivi di Stato - il cui compito è quello di ordinarli, inventariarli, e provvedere alla loro corretta conservazione, mantenendo l'autonomia della loro inconfondibile particolarità storica, come deve essere garantito del resto anche nel caso dei succitati archivi aggregati.

 

Archivi aggregati

Ente Leardi (1801 -1980); 440 mazzi; ordinato ed inventariato

Questo fondo raccoglie le carte relative all'amministrazione dell'istituto scolastico e del collegio sorti nel 1858 per volontà della contessa Clara Leardi, durante un periodo di grandi riforme legislative nella pubblica istruzione (legge Casati, 1859). L'adempimento della volontà della contessa incaricava l'Amministrazione Civica di Casale Monferrato di " stabilire e perpetuamente mantenere nel palazzo Leardi, a beneficio specialmente dei giovani appartenenti alla classe mano a agiata, un istituto, al quale dovrà unirsi un convitto per quelli che desiderassero profittarne, e il cui scopo principale deve essere rivolto all'insegnamento dei principi generali sì delle scienze fisiche ed economiche, come del diritto privato e pubblico e della pubblica amministrazione, ed una istruzione per il commercio e per l'agricoltura tecnico-pratica". Oltre all'interesse specifico rappresentato dalla storia amministrativa (ma anche architettonica, per quanto riguarda Palazzo Leardi e Palazzo Mellana) dell'Ente, il fondo Leardi riveste un ruolo fondamentale per la storia delle istituzioni culturali cittadine: infatti la raccolta museale, bibliografica e documentaria dell'Ente rappresentano il nucleo dal quale si sono sviluppati il Museo Civico, la Biblioteca Civica e l'Archivio Storico Comunale. Dall'archivio storico dell'Ente sono pervenuti all'archivio storico Comunale il fondo archivistico della famiglia Vidua e parte del fondo della famiglia Magnocavalli; la biblioteca dell'Ente ha costituito il nucleo dell'attuale biblioteca civica; le collezione del conte Carlo Vidua, il medagliere e la raccolta di oggetti provenienti da altre donazioni, rappresentano una parte cospicua del patrimonio del Museo Civico della città. Il fondo si completa con le "Carte Mellana" - parte della corrispondenza politico - militare di Filippo Mellana, che fu presidente dell'Ente - e con la documentazione relativa alla "Pia Società di S. Giulio d'Orta", composta da "Ingegneri, Architetti, Geometri, Capi Mastri, Mastri Muratori, Assistenti di opere muratorie, Scalpellini, Fornaciai, Lattai, Pittori, Riquadratori ed Imbiancatori", che fu costituita in Casale nel 1892.
 
Pia Casa di S. Giuseppe (1561 - 1980); 381 mazzi; ordinato ed inventariato
All'origine della costituzione di questo ente stanno il "Regio orfanotrofio S. Giuseppe" e la "Pia Casa della Provvidenza" (poi fusi ed eretti in Ente Morale il 14 marzo 1926). Il Regio Orfanotrofio sorge per volontà del notaio Giuseppe Coppa, il quale, con testamento del 24 novembre 1609, prescrive la costruzione con i fondi della sua eredità di una Chiesa in onore a S.Giuseppe, accanto alla quale si eriga un "Ritiro" per gli orfani della città. L'Istituto aveva lo scopo di educare e ricoverare i poveri di ambo i sessi, orfani e minorenni di entrambi i genitori : in questo Ospizio gli orfani, secondo quanto scrive lo storico settecentesco De Morani, dovevano venire educati "i maschi finchè fossero abili a procacciarsi il vitto, e le femmine finchè si presentasse loro un onesto collocamento; e che intanto fossero educate nei buoni Costumi e nella Santa Religione ". L'obiettivo di fabbricare il locale dell'ospizio fu raggiunto con i legati in beni stabili, case, capitali, censi e donazioni in denaro di successivi benefattori. L'Istituto venne posto sotto la protezione dapprima del duca Francesco di Mantova e Monferrato (rescritto di riconoscimento del 6 maggio 1610); dei duchi di Mantova e Monferrato (decreti di protezione del 12 e 17 marzo 1625, 15 e 28 luglio 1636, 12 settembre 1639 e 30 novembre 1652); di casa Savoia (patenti regie di protezione del 18 gennaio 1718, 11 giugno 1733). Dal 1798 al 1815, per decreto del Governo francese che prescriveva l'unione di tutte le Opere Pie in una sola Amministrazione, La Commissione Amministrativa degli Ospizi Civili escludeva le "primarie Reggenze e i suoi regolamenti" e ne variava la direzione, la quale venne ripristinata con Convocato del 30 aprile 1815. La Pia Casa della Provvidenza viene fondata dal canonico Gregorio Crova (1854) ed eretto in Corpo Morale con Regio Decreto del 7 novembre 1858, con lo scopo di raccogliere "fanciulli d'ambo i sessi, esposti, orfani, abbandonati dai genitori, od usciti dal carcere per avviarli ad una vita regolare, laboriosa, onesta, somministrando loro un insegnamento applicato alle arti meccaniche e all'agricoltura" - a tutti gli effetti un manifesto dell'ideologia che sottende l'opera di beneficenza dell'epoca.
L'I.P.A.B. "Pia Casa S.Giuseppe" viene estinta con D.P.G.R. 17 marzo 1980, n. 1798, e il relativo patrimonio, compreso l'archivio, viene devoluto al Comune di Casale Monferrato.

Pio Istituto della Misericordia - E.C.A. (1527 - 1981); 133 tra mazzi e registri; ordinato e con elenco di consistenza
Viene istituito nel 1527, durante la grande epidemia di peste che colpisce l'Italia ed il Monferrato per "provedere et sovenire alle gravezze occorse per la guera, peste et saccheggiamenti di pessima gente dispensando essi beni nell'uso de' poveri". Con Regio Decreto (22 febbraio 1926) il Pio Istituto viene accorpato alla Congregazione di Carità, che diventa in seguito (dal 1937) Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.). Il fondo fu depositato negli anni '70 presso l'Archivio di Stato di Alessandria, ma alcuni tra i documenti più antichi e preziosi per la conoscenza e lo studio dell'ente - come ad esempio instrumenti, inventari patrimoniali e cataloghi di amministratori e benefattori - si trovano ancora nell'Archivio Storico Comunale.

Ente Colonie marina ed alpina (1899 - 1991; con lacune); 55 faldoni; ordinato ed inventariato.
L'ente nasce con la denominazione "Ospizio marino casalese", poi eretto in ente Morale con Regio Decreto (8 marzo 1885). La documentazione relativa al primo periodo presenta alcune lacune cronologiche.
 
Ospedale degli Infermi sotto il titolo di S. Spirito (1478 - 1950)
E' un fondo archivistico imponente e di fondamentale importanza storica, depositato presso l'Archivio Storico Comunale dall'U.S.S.L. competente nel 1994. Raccoglie (con alcune lacune) la documentazione relativa alle origini dell'Ospedale - che nasce nel 1478, su preghiera di Guglielmo VIII di Monferrato a Papa Sisto IV, per accorpamento dei beni dell'allora ospedale di S. Maria delle Grazie e delle Confraternite di Santo Spirito (tra cui, come ci segnala il De Morani, quella istituita nel 1549 dal padre Carlo Fera) - e quella relativa all'archivio degli esposti fino al 1886, quando il servizio divenne parte del Ricovero di mendicità. All'atto della sua costituzione, l'ospedale degli infermi doveva avere gli stessi privilegi dell'ospedale S.Spirito in Saxia a Roma, e la sua gestione fu affidata all'ordine degli Agostiniani.

Ente morale asilo infantile della Città di Casale Monferrato (1791 - 1990)
Questa istituzione cittadina (poi Cova-Adaglio) era il risultato della fusione delle Scuole Normali di Carità, istituite nel 1791 e intitolate ai SS.Evasio, Filippo Neri e Vincenzo de' Paoli, e dell'asilo infantile, inaugurato nel 1842. La fondazione è stata stabilita da un'autorizzazione regia di Vittorio Amedeo III del 22 giugno 1792. La documentazione dell'archivio riguarda tutta la vita dell'ente, fin dalla sua fondazione: delibere, patrimonio, testamenti, inventari dei beni, contabilità. La data di scioglimento dell'ente è il 26 luglio 1990.

Società di Patronato pei liberati dal Carcere  (1784 - 1965)
Nasce nel 1895, per trasformazione dalla precedente "Opera Pia della Carità e della Morte". Quest'ultima venne fondata nel 1784, "eretta sotto il titolo di S. Giovanni Decollato alla pietosa assistenza de' carcerati e condannati dalla giustizia nella città di Casale", da un gruppo di nobili, cittadini e negozianti. La nuova società si assunse anche il compito di assistere i liberati dal carcere, assicurando loro la necessaria assistenza spirituale. Insigni personaggi della città hanno operato per la fondazione dell'Opera Pia della Carità e della Morte, ottenendo l'approvazione regia di Vittorio Amedeo III di Savoia. La documentazione della parte più antica dell'archivio presenta alcune lacune, ma sono presenti dei documenti di particolare importanza.

Ufficio di Conciliazione (1893 - 1967); 130 faldoni; ordinato ed inventariato
La legge n. 261 (16 giugno 1892) prevedeva l'entrata in funzione di un Ufficio di Conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valore, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Il giudice veniva scelto sulla base di una "lista di eleggibili" compilate dalle Giunte Comunali, e nominato dal presidente del Tribunale su proposta del Procuratore regio.

Consorzio irriguo Valentino e S. Germano (1883 - 1962); 63 faldoni; ordinato e inventariato.
La data di costituzione del Consorzio è il 30 luglio 1882: esso, secondo statuto, ha lo scopo " di irrigare i terreni della pianura alta in territorio di Casale Monferrato, compresi fra il Cavo Alto Demaniale e le colline, dall'abitato di Casale al torrente Rottaldo, poi esteso " alla sinistra del cavo Lanza, alla valle del Rottaldo". Resta attivo fino al 31 dicembre 1981.

ARCHIVI FAMILIARI e di PERSONALITA'

Famiglia Canina (1527 - 1893); 17 mazzi; ordinato ed inventariato.
Oltre alle carte relative al patrimonio ed agli affari contabili della famiglia, il fondo raccoglie - ed è qui la sua peculiare importanza - i documenti riguardanti l'attività storico - archeologica ed accademica di Luigi Canina (1795 - 1856), architetto ed archeologo tra i più noti ed importanti dell'Ottocento, che fu, tra le altre cose, curatore dei restauri dei principali siti archeologici di Roma.

Famiglia Dalla Valle di Pomaro (XIII - XIX secc.); 700 mazzi; ordinato ed inventariato.
Fondo archivistico dalle imponenti dimensioni, nel quale sono conservate carte delle famiglie Dalla Valle e Ardizzoni, ma anche riguardanti le famiglie Sannazzaro, Langosco e Picco. Figura di particolare spicco è l'insigne giurista Rolando Dalla Valle, nominato Giudice e Commissario generale degli Ebrei del Monferrato nel 1537, Governatore di Casale, e infine Presidente del Senato della Città il 2 maggio 1567 dal Duca Guglielmo I Gonzaga. Inoltre Rolando Dalla Valle fu anche tra i fondatori, nel 1527, dell'Opera Pia della Misericordia. 

Famiglia De Conti   (XVI - XIX secc.) ; 73 mazzi; ordinato ed inventariato
Si tratta di parte dell'archivio familiare donata al comune all'inizio del secolo scorso dall'ingegner Vittorio Tornielli. La definizione di archivio suona però impropria se applicata a questa straordinaria raccolta di documenti storici, importanti anche per la storia del costume di almeno due secoli. Interessante e ricco è altresì il fondo disegni.
Il documento più antico conservato in Archivio appartine a questo fondo, e risale verosimilmente al XII secolo.
Si tratta di una pergamena recante un disegno a inchiostro seppia che rappresenta un  Cristo bendicente in trono circondato da due personaggi: a sinistra un donatore che offre un codice identificato da una scritta come "Sigebaldus miles egregius", a destra invece un vescovo in atto di benedire, identificato da una scritta (in greco) come "Aghios Evasios", cioè Sant'Evasio.

Famiglia Magnocavalli di Varengo (XIII - XIX secc.); 257 mazzi; ordinato ed inventariato
La prima parte di questo fondo fu donata al Comune da Francesco Guasco di Bisio (1926); la seconda fu recuperata dall'archivio Leardi. L'archivio Magnocavalli è complesso ed estremamente ricco di documenti, che vanno dalle carte delle famiglie Picco-Pastrone, Cane, Berruti, Natta, a documenti storici riguardanti Casale nei secc. XVI - XVIII (dai Gonzaga alla dominazione francese), dalla multiforme attività culturale ed artistica  di Francesco Ottavio Magnocavalli (fu architetto,  tragediografo e riformatore scolastico), ai ricchi carteggi privati dei personaggi di questa importante famiglia monferrina.

Famiglia Pallavicino-Mossi (XVI - XIX secc.); 261 mazzi; ordinato ed inventariato
La parte casalese di questo importante archivio familiare, purtroppo smembrato tra Casale e Torino (Biblioteca Reale e Archivio di Stato), si segnala in particolar modo per la documentazione relativa alle cause patrimoniali e ai conflitti di parentela, ma anche per le sottosezioni concernenti affari militari e documenti di governo. Completa il quadro un importante fondo disegni.

Famiglia Vidua di Conzano (XV - XIX secc.); 75 mazzi; ordinato ed inventariato
Altro inestimabile dono della contessa Clara Leardi, che con il legato del 5 dicembre 1852, lasciò alla città di Casale le raccolte documentarie del conte Carlo Vidua, che rimase presso l'Ente Leardi fino al 17 giugno 1980. Accanto a "...i libri, le carte, gli scritti, le curiosità ed antichità, non che gli oggetti rari ..." provenienti dal fondo personale di Carlo Vidua, compresi i fondamentali taccuini di viaggio, un posto non secondario occupano i fondi delle famiglie Gambera (con un'importante raccolta di pergamene antiche) e Gaspardone, e la documentazione relativa ad altre importanti famiglie, quali, ad esempio, i Del Carretto, i Calliano-Scozia, i Callori.

Sen. Giuseppe Brusasca (1722-1978); 170 faldoni; ordinato ed inventariato
Fondo donato alla Città dallo stesso uomo politico nel 1982, raccoglie la documentazione della sua attività forense, ma, soprattutto, della sua attività politica ed istituzionale (1946 - 1978), in qualità di sottosegretario dei ministeri dell'Industria e del Commercio, dell'Aeronautica, degli Affari Esteri, dell'Africa Italiana, dello Spettacolo, nonché delle varie missioni governative all'estero e degli incarichi  affidatigli dalle Nazioni Unite: un eccezionale racconto "dall'interno" del primo trentennio di storia repubblicana.

 

Dove rivolgersi:

Archivio Storico

Dirigente: dott. ssa Sara Marchetti
Responsabile: dott. Luigi Mantovani

via Corte d'Appello, 12 
tel. 0142 444246
E-mail: archiviostorico@comune.casale-monferrato.al.it

 
 

 
 
 
Ultima Modifica: 14 Gennaio 2021