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Il velivolo Ansaldo A.1 “Balilla” al museo di Trento

Il velivolo Ansaldo A.1 “Balilla” - La conservazione


Lo storico velivolo versa in uno stato di degrado severo, impedendone di fatto il rientro a Casale Monferrato (a cui appartiene) per evitare inevitabili sollecitazioni che concorrerebbero ad un peggioramento dello stato di degrado.

Il supporto di seta dell’ala superiore rileva inoltre la presenza di un considerevole deposito di polvere, di particellato non coeso, e di sporco diffuso su tutte le superfici con evidenti increspature, pieghe, rotture, tagli e lacerazioni. Mediocre (quando non pessimo) lo stato fisico della seta di fondo, la quale presenta lisature, sfibrature, tagli e lacune.

Rischi analoghi sussistono in riferimento alla pellicola pittorica che riveste le semi-ali inferiori, oramai quasi completamente sollevata: le contrazioni del colore, oltre che colpire lo strato pittorico con conseguenti sollevamenti, hanno provocato tutta una serie di raggrinzimenti aridi, con conseguenti fratture della seta di fondo.

Con riferimento alla fusoliera, il degrado materico è sicuramente meno pronunciato, sebbene si renda indispensabile intervenire con una protezione e un fissaggio dell’emblema pittorico raffigurante San Giorgio che caratterizza la fiancata dell’aereo.

Nel dettaglio:
Ala superiore - Le coccarde tricolori sono molto deteriorate e presentano lacerazioni, mancanze e tagli.

Semiali inferiori -Presentano un degrado particolarmente severo, soprattutto nella parte superiore della tela con lacune, tagli, lacerazioni, sollevamenti e cadute del colore. Sulla semiala sinistra si notano delle toppe applicate, con un adesivo molto tenace, per riparare lacerazioni della seta.

Timone di coda - Presenta il tricolore nazionale con la scritta “A1”. La tela è molto deteriorata. Le colorazioni rosso e verde presentano sollevamenti e abrasioni, la parte bianca centrale ha l’aspetto di una “carta oleata” ed è anch’essa dipinta. La A nera ha una fitta crettatura, con caduta del colore e abrasione del medesimo. L’intero timone di coda è molto deteriorato con lacerazioni, tagli, fori, lacune del supporto tessile e del colore.

Fusoliera - Le coccarde a cerchi concentrici verdi bianchi e rossi, poste vicino alla coda appaiono completamente rifatte. Vi è inoltre la presenza di innesti metallici arrugginiti. Le lastre di lamiera che coprono la fusoliera, probabilmente sostituite in campo di battaglia, presentano numerose deformazioni.

Elica - In legno costruito a massello, con finitura colorata, ed è consunta nella parte esterna.

Abitacolo - Vi sono delle parti di bordure in tela trattata a finta pelle che sono coperte da uno spesso strato di polvere e la finitura è consunta. Il sedile, in impiallaccio di legno, presenta mancanze, rotture e scheggiature.

Rivestimenti metallici - Le parti in ferro presentano ossidazioni e quelle meccaniche molti residui di lubrificanti.

Attualmente il velivolo è conservato al Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni. Per maggiori info clicca qui

 
 
 

 
 
 
Ultima Modifica: 03 Novembre 2021