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Scuola secondaria di primo grado "Andrea Trevigi" (classe II B)

 

Andrea Trevigi - Approfondimenti

 
 
ritratto di andrea trevigi

ANDREA TREVIGI

(Fontanetto Po, 1555? - ?, 1628 c.a.)

Andrea Trevigi o Trevisio nacque a Fontanetto Po, presumibilmente nel 1555. Il padre era maestro di sala presso i Paleologi, in particolare della Marchesa Anna d'Alençon.
I Casalesi ricordano Trevigi per la sua tendenza filantropica e per il collegio da lui istituito, che diede un contributo fondamentale e duraturo all'incremento dell'istruzione della nostra città, ma l'importanza di Trevigi va ben oltre.
Egli fu un valente medico che, dopo gli studi a Casale, conseguì la laurea a Torino, quindi iniziò la sua carriera a Fontanetto, poi passò a Gallarate dove, nel 1587, diede alle stampe un autorevole studio sulle febbri pestilenziali, sul tifo petecchiale e sul morbillo, citato in un importante trattato di medicina De scriptis medicis libri duo del 1637 di Jan Antonides Van der Linden.

 
 
Jan Antonides Van der Linden

Continuò la sua carriera a Milano, dove con l'appoggio dell'arcivescovo Gaspare Visconti riuscì a ottenere la fiducia di una ricca e nobile clientela, incrementando ulteriormente la sua fama. Svolse anche attività diplomatica: in veste di procuratore, Trevigi si recò a Mantova per sostenere una questione di dazi dei Monferrini; in quell'occasione, per dimostrare la sua coerenza e affidabilità, fece notare al duca Guglielmo Gonzaga che la sua famiglia aveva a lungo fedelmente servito i Marchesi di Monferrato: per questo motivo il nuovo duca Vincenzo gli affidò un incarico molto particolare. Il duca era amante del lusso e propenso a spendere con facilità, ma anche molto superstizioso: ad esempio pare che seguisse con profondo interesse l'attività degli alchimisti che erano alla ricerca della pietra filosofale. Un prete novarese, Cornelio Pretti, venuto a conoscenza della generosità e degli interessi del duca, gli aveva proposto di ricercare un antico tesoro nascosto nelle montagne del Biellese sopra Trivero e Crevacuore, custodito da un rospo che si gonfiava a dismisura fino a diventare un mostro.

alberto d'austria e isabella di spagna

Trevigi fu incaricato di accompagnare il Pretti nelle ricerche. Ovviamente il tesoro non fu trovato. Il medico riferì i fatti realisticamente al duca, ma con tale tatto e delicatezza che gli fu conferito dal Segretario di Stato dei Signori di Mantova, monsignor  Petrozzanni, l'incarico di corrispondente dei Gonzaga da Milano. Dal 1594, Trevigi divenne "gazzettiere" o "menante", una specie di informatore segreto e preziosissimo osservatore politico della corte mantovana per qualche tempo. Fu poi assunto con un lautissimo stipendio da Don Rodrigo de Silva, duca di Pastrana y Mendoça, capitano generale della cavalleria imperiale di Fiandra; lavorò presso il duca spagnolo fino alla sua morte, avvenuta nel 1596.
Grazie alla fama ottenuta dopo la pubblicazione delle sue ricerche sulle febbri pestilenziali, il medico casalese passò al servizio, come protomedico, di Isabella di Spagna e del marito, l'Arciduca Alberto d'Austria, figlio dell'Imperatore Massimiliano d'Asburgo e governatore dei Paesi Bassi Spagnoli.

 

In quegli anni fu accreditato come "Doctor Andreas" tra gli accademici dell'Università di Lovanio e collaborò con le scuole mediche di Treviri e Anversa.Lo stipendio di Trevigi era elevato, quindi egli decise di investire parte delle sue ricchezze in Monferrato, acquistando parte del feudo di Solonghello da Girolamo Rivetta nel 1606. 
Trevigi continuò ancora l'attività di ricercatore, e nel 1607 effettuò la prima analisi chimica delle acque termali di Spa, celebre cittadina delle Ardenne. A seguito di un suo suggerimento, anche il duca Vincenzo apprezzò le proprietà curative di quelle acque note fin dai tempi dei Romani. 

 

Dalle Fiandre Trevigi continuò il contatto epistolare con i Gonzaga e, divenuto profondo conoscitore della politica europea del suo tempo,  spesso espresse al duca di Mantova numerosi e sinceri pareri anche di ordine politico come suo"humilissimo vassallo et fedele feudatario". Non avendo eredi, crebbe in lui l'intento filantropico che espresse soprattutto nella volontà di incrementare l'istruzione nel Monferrato; dopo aver lasciato la sua casa di Fontanetto per l'istituzione di una scuola, in una lettera, nel 1612 espresse al duca di Mantova 

 

l'intenzione di introdurre una forma di studio che tutti gli studenti quali hauranno la comodità del Colegio per dotorarsi, siano passati maestri nelle arti prima di andare alle università, ottenendo il luoco nelle ricorrenze tre maestri in distinte classi ad insegnare la gramatica, la rethorica, la logica et philosophia [...] conforme che si fa in Brussels...

palazzo gambera a bruxelles

Così il duca nel 1615 concedeva a Trevigi l'autorizzazione all'istituzione di un collegio a Casale, quindi il medico acquistò dalla signora Zaccone il palazzo già dei Centori in Cantone Brignano, per aprirvi il Collegio di San Clemente, poi trasferito dopo il 1744 a Palazzo Gambera.  Il 23 novembre 1623 il duca Ferdinando Gonzaga approvò i capitoli di fondazione del Collegio di San Clemente e Papa Urbano VIII, il 2 luglio 1626, ne confermò l'affidamento ai Padri Somaschi. 
Le ultime notizie note documentano la partecipazione di Trevigi ai funerali dell'Arciduca Alberto nel 1621, e il tentativo di aprire, nella masseria Spinarola di Moncalvo, un opificio, al fine di introdurre la lavorazione della seta e della lana in Monferrato, costruendo un opificio,  riconoscendo che "per mancanza di manifatture e di trafficio li poueri restano senza occasioni di guadagni".

 
'Le Doctoeur André Treuisius' ai funerali dell'Arciduca (primo a sinistra)
'Le Doctoeur André Treuisius' ai funerali dell'Arciduca (primo a sinistra)

Dal 1628 non si ebbero più notizie del medico, restando incerti il luogo e la data di morte.

 
 

Palazzo Marchionale oggi noto come Palazzo Trevisio

l'ingresso del collegio trevisio

Il collegio voluto da Trevigi restò a palazzo Gambera fino alla sua soppressione nel 1796, dopo l'occupazione francese. Oggi, quando parliamo di Collegio Trevisio, ci riferiamo a quello ospitato nell'antico Palazzo Marchionale, donato il 6 luglio 1528 dalla marchesa Anna d'Alençon alle suore domenicane di Santa Caterina da Siena, allora trasformato in complesso monastico; il palazzo, che si affaccia sull'attuale via Trevigi, offre al visitatore uno straordinario colpo d'occhio sull'elegante colonnato del vasto cortile rinascimentale. Napoleone soppresse i conventi e tolse agli ordini religiosi l'attività dell'insegnamento, tuttavia in seguito al trasferimento a Casale del Liceo Imperiale di Alessandria, l'antico complesso di Santa Caterina fu scelto dal Consiglio Municipale, presieduto dal maire Giorgio Rivetta, come sede della vita scolastica cittadina e dotato dei beni della Fondazione istituita nella prima metà del Seicento dal medico Andrea Trevigi. Con la restaurazione sabauda e il ritorno degli ecclesiastici, negli ampi locali del Palazzo Marchionale venne ospitato il "Collegio grande", formato dal Regio Liceo-Ginnasio con il Convitto Trevisio per gli studi secondari, e il "Collegio piccolo" per le scuole elementari.

 
il cortile del collegio trevisio

Una lunga permanenza (interrotta solo durante la prima guerra mondiale, quando il complesso fu trasformato in ospedale militare) che si mantenne fino alla costruzione del nuovo edificio scolastico di via Galeotto del Carretto negli anni '40 del secolo scorso. I padri Somaschi mantennero nel palazzo fino al 1973 il collegio-convitto che arrivò a ospitare fino a 200 studenti. Molti sono gli allievi illustri del collegio Trevisio, tra questi ricordiamo Giovanni Lanza, Ascanio Sobrero e Paolo Onorato Vigliani.  Dall'8 settembre 1943 fino alla Liberazione anche  lo scrittore Cesare Pavese soggiornò nel complesso, dove impartiva lezioni private di inglese con il nome di prof. Carlo Deambrogio, sotto la tutela di padre Giovanni Baravalle. Oggi il vasto complesso formato dalla chiesa e dall'antico monastero è gestito dall'Ente Trevisio e ospita la Scuola Secondaria di primo grado "Andrea Trevigi".

 
 

Bibliografia

· Bertolotti A. , Andrea Trevigi, celebre medico monferrino, Ed.Tipografia Casalese, 1892
· Idro Grignolio,  Personaggi Casalesi, Editrice Monferrato, Casale Monferrato,1979
· Luigi Angelino e Dionigi Roggero, Guida del Monferrato, Editrice Monferrato, Casale Monferrato, 2014
· Dionigi Roggero, Conferenza FAI - Apprendisti Ciceroni, 6 marzo 2017, Casale Monferrato

 

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Ultima Modifica: 14 Gennaio 2021