Le larve, si nutrono di licheni che si sviluppano in abbondanza su piante, muri e coppi.
In seguito alle segnalazioni ricevute, relative alla crescente presenza su alcuni muri di edifici dell’area urbana di bruchi lunghi circa due centimetri ricoperti da una peluria di colore tendenzialmente grigio, si sono effettuate le dovute verifiche e si sono tenuti confronti con i tecnici di IPLA che hanno portato a identificare questi bruchi quali larve di eilema caniola.
Questa specie, che nella fase adulta è visibile sotto forma di piccole farfalle di colore chiaro, visibili soprattutto di sera attratte dalle fonti luminose, nella fase larvale si nutre dei muschi e dei licheni presenti su rocce, manufatti lapidei e tegole. Spesso i vecchi tetti esposti a nord ne sono infatti ricoperti. Quando il caldo è eccessivo o quando la larva è in procinto di impuparsi, i bruchi scendono dai tetti, salgono su terrazzi e balconi ed entrano negli appartamenti.
Pullulazioni di questa specie in ambiente urbano sono già note nel Nord Italia, e si verificano nel momento in cui si realizzano condizioni ambientali particolarmente favorevoli, quali l’abbondanza di nutrimento e di inverni non particolarmente freddi.
Generalmente è utile identificare i punti d’ingresso (finestre, balconi ecc.) e chiuderli con una zanzariera o trattarne la soglia con un insetticida generico per insetti striscianti.
Si segnala che questi insetti non hanno effetti sulla salute (solo alcuni individui particolarmente sensibili possono presentare irritazione alla pelle per il contatto con la peluria del bruco).
Casale Monferrato, 17 luglio 2024