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Intercettare, promuovere e favorire lo sviluppo di nuove possibilità nel campo della prevenzione, diagnosi precoce e cura del mesotelioma, per risanare definitivamente e per sempre il territorio è l'obiettivo condiviso con il Ministro alla Salute Balduzzi.


 
 
 

Sorveglianza sanitaria

gennaio 2012 - Il ministro Renato Balduzzi ha prospettato l'intenzione di avviare, attraverso il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), un progetto prototipale per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e della popolazione esposti o ex esposti alle fibre di amianto, e per il potenziamento della presa in carico di queste patologie. Questo intervento di sanità pubblica, di cui Casale Monferrato diventerebbe il polo centrale, prevede la costituzione di una struttura di rete e sarà posto sotto la gestione della Regione. Un'azione che si configura come un salto di qualità rispetto agli interventi messi in campo fino ad ora, anche per la valenza innovativa del modello che, ove rispondente, potrebbe essere utilmente esportato nelle altre realtà geografiche interessate.
 
luglio 2012 - Tra i 41 progetti esecutivi approvati dai Comitati del Ccm c'è anche quello proposto dalla Regione Lazio dal titolo "Assistenza delle persone esposte ad amianto: sportelli informativi e sorveglianza epidemiologica", al cui interno è stato previsto l'obiettivo specifico "Definizione di attività mirate agli ex esposti ed alla popolazione dell'area di Casale Monferrato".
 
Un obiettivo che sarà portato avanti principalmente dal Centro Regionale Amianto del Piemonte, diretto da Massimo D'Angelo e che prevede principalmente tre punti:
- Istituzione gruppo di lavoro comprendente epidemiologi, pneumologi, oncologi, radiologi e analisi delle esperienze regionali in materia di sorveglianza e tutela dei lavoratori ex esposti
- Definizione di un protocollo specifico di sorveglianza degli ex esposti alle fibre di amianto e dei percorsi operativi per l'esecuzione delle attività di sorveglianza e definizione specifici flussi informativi tra il Centro Sanitario Amianto ed il CPO di Torino e tra il Centro Sanitario Amianto e le strutture preposte all'esecuzione di accertamenti inerenti la sorveglianza sanitaria
- Definizione misure precauzionali da adottarsi per ridurre il rischio di esposizione alle fibre da parte della popolazione e Attuazione di un programma di attività di informazione e sensibilizzazione della popolazione sull'amianto e sulle patologie ad esso correlate.
 
Nello specifico, nei due anni previsti per la realizzazione del progetto, le attività che dovranno essere svolte saranno:
- Istituzione gruppo di lavoro comprendente epidemiologi, pneumologi, oncologi, radiologi
- Definizione di un programma di attività di informazione e sensibilizzazione della popolazione sull'amianto e sulle patologie ad esso correlate
- Attuazione campagne di informazione rivolte alla popolazione generale per ridurre il rischio di esposizione alle fibre di amianto (con almeno 5 incontri informativi con popolazione, predisposizione di opuscoli informativi e implementazione del sistema web del Centro Sanitario Amianto
- Definizione misure precauzionali da adottarsi per ridurre il rischio di esposizione alle fibre da parte della popolazione
- Analisi delle esperienze regionali in materia di sorveglianza e tutela dei lavoratori ex esposti
- Definizione di specifici flussi informativi tra il Centro Sanitario Amianto, il CPO e le strutture preposte alla sorveglianza sanitaria.
 
Dei 400 mila euro stanziati per questo progetto, all'Unità operativa 6 (il Centro Regionale Amianto del Piemonte) ne sono stati assegnati 80 mila, che andranno a coprire non solo le spese per l'obiettivo specifico di Casale Monferrato, ma anche tutte quelle attività che il Centro diretto da Massimo D'Angelo svolgerà all'interno del progetto interregionale.
 

 
 

Ricerca sul mesotelioma

Alla sorveglianza sanitaria si affiancherebbe un rafforzamento della ricerca di settore, sotto il coordinamento del Centro Regionale per la Ricerca, la Sorveglianza e la Prevenzione dei Rischi da Amianto (Cra) dell'Asl di Alessandria. L'obiettivo è quello di realizzare una rete di strutture collegate a livello nazionale e internazionale capaci di sviluppare una ricerca innovativa sul mesotelioma. L'importanza di questo nuovo approccio è testimoniata dal fatto che l'Inail si è dichiarata disponibile a cofinanziare l'intervento complessivo.

 
 

Il Comune di Casale Monferrato

In attesa che le precedenti azioni si concretizzino, il Comune di Casale Monferrato ha già avviato un proficuo lavoro di condivisione e confronto delle esperienze di ricerca sul mesotelioma.
Partendo da un'interessante lettera del professor Michele Carbone (direttore del centro ricerca tumori delle Hawaii), lunedì 30 gennaio 2012 si è tenuto un summit dal titolo Obiettivi della ricerca sul mesotelioma: la rete di ricerca internazionale, al quale hanno partecipato, oltre al professor Carbone, Carlo Maria Croce (direttore della divisione di genetica umana del cancro, capo dipartimento di virologia molecolare, immunologia e genetica medica e direttore dell'Istituto di genetica al Comprehensive Cancer Center dell'Ohio State University di Columbus) e Steven Albelda (direttore del centro ricerche polmoari e condirettore dei laboratori di oncologia toracica dell'University of Pennsylvania Medical Center).

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ultima Modifica: 14 Gennaio 2021
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