Carissimi cittadine e cittadini,
in occasione della giornata internazionale della donna vorrei condividere alcune osservazioni.
La mia nonna ripeteva spesso che la donna è la roccia su cui poggia la società; dopo tanti anni di cammino nella rivendicazione della parità con gli uomini, guardo alla nostra città e penso che le sue parole restano vere. Moltissimo di ciò che siamo lo dobbiamo alla forza delle donne.
Penso innanzitutto alla nostra Romana, una roccia che ha resistito al dolore più terribile e ha saputo offrire al mondo il volto di una città resiliente, che affronta la tragedia con dignità e coraggio, che continua a pretendere di veder rispettati il suo diritto alla giustizia e alla salute, senza arretrare di un millimetro di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni delle leggi umane. A Daniela Degiovanni, che è restata per tanti anni a fianco della sofferenza e della morte, offrendo cura, attenzione e competenza a coloro che vedevano avvicinarsi dolore, incertezza, disperazione.
Penso alla forza di Giovanna Bevilacqua Scagliotti, volitiva condottiera dell'Anfass che con vigore e schiettezza non ha mai smesso d'insegnare e di imporre alle nostre coscienze il rispetto della disabilità. Penso ad Enrica Morbello Core, che a novantasette anni è pronta a ricordare ai giovani i tempi terribili ed eroici della Resistenza, regalando a chi si affaccia sulle grandi domande della politica e della storia un sorriso colmo di fiducia e di consapevolezza.
Penso a Tere Novarese Cerutti, alla determinazione con cui credeva nel valore sociale dell'impresa, ai valori che l'hanno portata ad essere generosa mecenate della cultura e benefattrice della nostra comunità. A Edda Gastaldi, la signorina di ferro del Comune di Casale Monferrato, oggi animatrice della vita culturale e spirituale e pungolo costante di una seria riflessione politica. Penso a Bruna Casati Cavalli che ha trovato in un tremendo dolore la forza per lottare perché la violenza sulle donne non si debba più ripetere.
L'esempio di queste donne eccezionali - e di tante altre che ho avuto il privilegio di incontrare e che non posso citare qui per ragioni di spazio - ha rappresentato e rappresenta per me una risorsa vitale nell'affrontare la sfida di essere la prima donna Sindaco di Casale Monferrato dopo settant'anni di storia repubblicana.
I cinque anni trascorsi hanno visto l'Italia affrontare una crisi generalizzata del rapporto tra politica, società, economia e cultura. La forza di queste donne mi ha aiutato a non smettere, neppure per un attimo, di credere nella mia città, impegnando tutte le mie forze per fare il massimo con le poche risorse disponibili. E lo sguardo delle donne sul mondo è stato decisivo per orientarsi tra le priorità. Dall'apertura di una nuova scuola che offrisse ai bambini casalesi un luogo attrezzato e sicuro in cui crescere alla ristrutturazione delle case popolari che desse una sistemazione decorosa alle nostre famiglie in difficoltà, all'attivazione di un centro antiviolenza che ci aiuti a prevenire quell'infamia che ancora oggi è il femminicidio e la violenza di genere.
Non bastano le leggi a sancire la parità, manca ancora quel salto culturale che ci porti via da una società discriminante e ci faccia davvero volare libere ed uguali in una nuova società di persone.
Non penso sia un caso che il Sindaco più amato al mondo sia una donna, Valeria Mancinelli, Sindaco di Ancona; non sono certo alla sua altezza ma credo di avere in comune con lei spirito di servizio, dedizione e l'amore per ognuno di voi.
Affrontiamo questo 8 marzo insieme, donne e uomini, con coraggio e speranza, con la consapevolezza che siamo una comunità in cammino verso una maggiore parità di opportunità tra donne e uomini e che, nonostante esempi meravigliosi e passi avanti concreti, c'è ancora molto da fare insieme.
Il Sindaco di Casale Monferrato
Titti Palazzetti