Il tema delle terre e rocce da scavo e, in particolare, la possibilità di gestire questi materiali come sottoprodotti e non come rifiuti, è stato oggetto nell'ultimo decennio di numerosi interventi normativi, e nell'ultimo biennio sono stati emanati diversi provvedimenti che hanno riorganizzato la materia: il D.M. 161/2012, la Legge 71/2013 e la Legge 98/2013.
La situazione che si viene a delineare in tema di gestione delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti è la seguente:
1. applicazione del Regolamento di cui al DM 161/2012 per i materiali da scavo derivanti da opere sottoposte a VIA o ad AIA per cantieri superiori a 6000 mc;
2. applicazione dell'art. 41bis della Legge 98/2013 in tutti gli altri casi, quindi non solo per i cantieri inferiori a 6.000 mc, ma per tutte le casistiche che non ricadono nel DM 161/2012. In questo caso il proponente o il produttore deve attestare il rispetto dei quattro punti che consentono di considerare i materiali da scavo come sottoprodotti e non rifiuti mediante una "autocertificazione" (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del DPR 445/2000) da presentare all'Arpa territorialmente competente.
Arpa Piemonte ha predisposto una schema di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà disponibile sul sito istituzionale nella sezione "modulistica", all'indirizzo:
http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/modulistica
Il produttore deve confermare l'avvenuto utilizzo alle Arpa in riferimento al luogo di produzione e di utilizzo.
Il trasporto avviene come bene/prodotto.
Al fine di facilitare l'applicazione della normativa, sono state predisposte da ARPA, in accordo con la Regione Piemonte, delle FAQ e alcune indicazioni per l'applicazione del DM161/2012.
Le attività di scavo devono inoltre essere autorizzate in quanto attività edilizie, a seconda del tipo di intervento.
Solo quelle previste all'art. 6 del DPR 380/2001 (ovvero i "movimenti di terra strettamente pertinenti all'esercizio dell'attività agricola e le pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari") sono libere.
Dirigente: arch. Piercarla Coggiola (ad interim)
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